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Intelligenza artificiale: limiti e utilizzo corretto per traduttori e interpreti

L’intelligenza artificiale è uno dei temi caldi del momento, vale per interpreti e traduttori come per le aziende dei più diversi ambiti dell’economia. Si tratta di una delle tecnologie più innovative degli ultimi anni – se non la più innovativa in assoluto – a fronte di spunti che risultano interessanti a più livelli.

Ci siamo già soffermati sulle principali tecnologie per la traduzione che è possibile attualmente adoperare. Nell’approfondimento di oggi, invece, analizziamo un argomento diverso, affine e specifico: qual è l’uso opportuno dell’intelligenza artificiale in relazione alla nascita di diverse piattaforme che, gratuitamente e non, mettono a disposizione la possibilità di effettuare traduzioni automatiche di testi esistenti.

Siamo davvero sicuri che siano affidabili, rappresentando l’opzione migliore per le imprese?

Intelligenza artificiale: cos’è?

Si parla tanto di intelligenza artificiale ma cos’è esattamente? Il Parlamento Europeo la descrive nel modo che segue: “l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività.”

Si tratta di un sistema che è in grado di stabilire una relazione rispetto agli input che arrivano dall’esterno, adattandosi di volta in volta alle circostanze e persino aiutando a risolvere dei problemi. Per la risposta, il processo prevede l’utilizzo di dati già raccolti e preparati.

Essendo il linguaggio la modalità di comunicazione per eccellenza dell’essere umano, lo diventa anche per l’intelligenza artificiale. Non può stupire più di tanto, quindi, l’introduzione di piattaforme specifiche per la traduzione.

Queste, nonostante i timori e le perplessità iniziali, non si stanno sostituendo ai traduttori, nonostante l’addestramento sempre più efficiente. Vediamo perché.

Intelligenza artificiale e traduzione: una panoramica

Introdotta per la prima volta negli anni Cinquanta, l’intelligenza artificiale ha registrato negli ultimi anni uno sviluppo senza precedenti, complice la possibilità di avvalersi dei cosiddetti big data: un fattore legato allo sviluppo dei moderni software digitali.

Ciò ha permesso di elaborare una traduzione veloce e di per sé efficiente, realizzata da tool gratuiti o comunque a basso costo. I vantaggi, quindi, ci sono. Così come i limiti, però: l’IA non è infatti adatta ai contesti di traduzione professionale. Vediamo perché.

Soluzioni tecnologiche per la traduzione: i limiti dell’IA

Sicuramente ci sono casi in cui l’uso dell’intelligenza artificiale risponde perfettamente alle necessità: quando si è in viaggio e si ha necessità di comunicare in una lingua che non si conosce, a un livello molto elementare; oppure nel momento in cui si deve avere una comprensione generale – e non dettagliata – di un testo.

In tutti i contesti in cui è invece richiesto un lavoro specifico e professionale di interpreti e traduttori l’IA è indubbiamente insufficiente, per non dire inadeguata. Questi i principali limiti delle traduzioni effettuate con l’IA:

  • traduzione imprecisa, priva delle sottigliezze linguistiche che caratterizzano la padronanza linguistica acquisita da un essere umano. La traduzione è elementare e molto letterale;
  • spesso i software fanno errori legati allo stile e alla sintassi. Se il lettore se ne accorge diventano fonte di imbarazzo, incidendo negativamente sulla reputazione dell’azienda;
  • nel caso di lingue meno conosciute è facile che i big data a disposizione non contengano materiale sufficiente;
  • mancanza di precisione nei contesti specialistici, con la conseguenza di generare incomprensioni, malintesi e persino controversie tra i soggetti coinvolti.

Intelligenza Artificiale, interpreti e traduttori: il valore aggiunto di rivolgersi a un’associazione a Milano

E quindi, bisogna rinunciare del tutto a utilizzare l’IA tra le tecnologie per la traduzione? Assolutamente no, dal momento che, come tutti gli sviluppi dell’innovazione prodotti dall’uomo, anche le nuove piattaforme sono meritevoli di considerazione. Solo, bisogna saperle adoperare, come mezzo e non come fine, non a sostituzione dei professionisti.

Gli interpreti e i traduttori che puoi trovare all’interno di AMI presentano un profilo elevato e un’altrettanto elevata specializzazione. Ognuno di essi si forma costantemente sui nuovi sviluppi delle tecnologie, proponendo soluzioni mirate rispetto allo specifico progetto e utilizzando nel modo opportuno le opportunità che derivano dall’intelligenza artificiale.

Per maggiori informazioni, contatta AMI – Associazione Milano Interpreti al numero 02 86 45 04 62 o alla mail ami@milanointerpreti.net

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